LA NOSTRA STORIA

SEDE PROVINCIALE


ITALIA

1899: Madre Clelia, chiusa la casa di Viareggio, si stabilisce, con alcune Apostole ad Alessandria, in una casa presa provvisoriamente in affitto in Via Rattazzi; in seguito si trasferisce in Via G. Savonarola 65, sempre in affitto, ma in una abitazione più modesta.

Madre Clelia s’impegna a formare le Suore rimaste ad Alessandria con lei (n. 16) alla pratica delle virtù cristiane, alla preghiera, al servizio dei poveri della città, allo studio del Catechismo. Gode della stima e della protezione del Vescovo G. Capecci.

1900: Non potendo più pagare l’affitto della Casa di Alessandria, la Madre su invito di Mons. Scalabrini, si trasferisce con le figlie nella Villa S. Francesco a Castelnuovo Fogliani, in uno stabile messo a disposizione, per qualche tempo, dalla Contessa Pallavicino.

Nel 1901: Madre Clelia si trasferisce, per volontà di Mons. Scalabrini nel palazzo Falconi di Via Borghetto a Piacenza.

1904 (28 febbraio): Madre Clelia viene allontanata da Piacenza e invitata a recarsi con il gruppo di Suore a lei fedeli in una casa a sua scelta. Il governo dell’Istituto è affidato a Madre Marcellina Viganò.

14 marzo 1904: Madre Clelia ritorna nella casa di Alessandria, in Via Savonarola, 65 e vi rimane fino al 24 giugno 1916. La raggiungono le Figlie a lei fedeli.

Dopo la morte di Mons. Scalabrini, (1905) Madre Clelia riassume il governo della Congregazione. In una stanza accanto alla Cappella, scrive la REGOLA delle Apostole del S. Cuore di Gesù, le Costituzioni e il libro delle preghiere, che vengono approvate dalla Chiesa. Forma le Suore secondo il suo Carisma, le anima all’amore di Dio e del prossimo da rendere visibile nella carità apostolica. Cura la loro educazione umana e religiosa e procura per ciascuna un’istruzione adeguata ai vari campi di apostolato.

Le case si moltiplicano in Italia e all’estero. Accorrono numerose le Vocazioni. Si forma un solo noviziato che include anche quello di Piacenza.

Nel 1907: viene acquistata la Villa di Solero dove viene sistemato il Postulato, il Noviziato e un gruppo di Suore per la formazione.

Fin dal 1904 la Madre Fondatrice aveva voluto che l’opera di Alessandria fosse aperta all’accoglienza dei bisognosi della città.

Dalla stampa di allora si viene a conoscere quale fosse l’attività apostolica che Madre Clelia e le Suore svolgevano in quella casa: “Si è aperta una Scuola professionale, con laboratorio di sartoria, biancheria, ricamo in bianco e in colore, maglieria e disegno, … diretto ed istituito dalle Suore Apostole del S. Cuore ...”. (La Voce alessandrina – 1° luglio 1905).

E dal 1908 l’attività diventa: … un Convitto femminile per l’educazione di “numerosissime” fanciulle e giovani di età scolare (cfr. Corriere di Alessandria 10/03/1908). Lo stesso Vescovo di Alessandria, Mons. Giuseppe Capecci sosteneva il progetto e l’opera di Madre Clelia, esprimendo al S. Padre la sua grande stima “… per il molto bene che le Apostole facevano specialmente al Convitto per le allieve Maestre”. (lettera del 14/09/1909).

L’ardore apostolico di Madre Clelia che si era espresso così prodigiosamente nei primi tempi di Viareggio, divampa anche nella città di Alessandria per diffondere nel servizio del prossimo l’amore del Cuore di Cristo.

1911: I Visitatori apostolici entrano nella Casa di Alessandria. Madre Clelia, vittima di gravi calunnie, viene esonerata dal governo dell’Istituto, che nuovamente è affidato a Madre Marcellina Viganò. Le Sue figlie sono disorientate, divise e molte di loro allontanate: non possono vedere o comunicare con la loro Madre. Viene censurata la corrispondenza.

Madre Clelia vive cinque anni nel disprezzo, nell’isolamento, nell’indifferenza e ignorata dal nuovo governo. In una sua lettera afferma “ Tutto ciò che la malvagità umana poteva ideare, tutto ha scagliato contro di me per farmi agonizzare”.

24 giugno 1916: Madre Clelia è costretta, per il bene del suo Istituto ad allontanarsi completamente dalle sue Figlie. Iniziano per lei gli anni duri dell’esilio.

1925: Viene inaugurata a Roma la nuova Casa generalizia, dove si trasferisce il Governo dell’Istituto.

1926: Viene chiusa la casa di Solero. Il Noviziato è trasferito ad Alessandria. (cfr. Notiziario 1/2018, Provincia Italia Settentrionale, redatto da Suor Giampaola Voltolini)

Contemporaneamente le case si diffondono anche nella zona Centro-Sud d’Italia, come si registra nelle cronache di archivio.

Per esemplificazione, si trascrivono, di seguito, alcune date e località registrate nell’archivio di questa nostra storia:

1903: Candela (FG), Scuola Materna; Scuola di Cucito e di Ricamo (e dal 1920 anche assistenza agli Anziani) e Cassano Murge (BA) – Scuola Materna (si precisa che , in entrambi i casi, le Suore – 4 – sono venute direttamente da Piacenza).

1920: Putignano (BA) – Ospedale – Sanatorio e Potenza (PZ) – Assistenza Orfani di guerra in collaborazione con i Padre “Discepolini” – Opera Nazionale del Mezzogiorno d’Italia.

1923: Casacalenda (CB) – Scuola Materna e Catechesi e Rionero in Vulture (PZ) – Scuola Materna, Scuola di cucito e di ricamo.

1924: Sant’Agata di Puglia (FG) – Scuola Materna, Scuola di Cucito e di Ricamo e Assistenza agli Anziani.

1928: Bari – Ospedale Policlinico e Guglionesi (CB) – Scuola Materna, Catechesi.

1930: Si aprono due Comunità in due Ospedali: D. Cotugno a Bari e A. Galateo a Lecce (entrambi centri specializzati per malattie polmonari).

Questo fiorire di opere spiega il perché si è dovuto snellire il lavoro di organizzazione dell’apostolato con la suddivisione in province.

1931: Italia Settentrionale - Viene acquistata la proprietà di Via Ippocrate a Milano, nella campagna a nord di Affori, dove viene trasferito il Noviziato e gradualmente anche il Postulato. E’ il 5 agosto, festa della Madonna della neve.

1935: Viene eretta la Provincia dell’Italia Settentrionale con sede a Milano: la prima Superiora Provinciale è Suor Margherita Rigoldi.

E’ questa la prima sede provinciale italiana, mentre tutte le altre case sono sotto il Governo diretto di Roma. (cfr. Notiziario 2/2018, Provincia Italia Settentrionale, redatto da Suor Giampaola Voltolini)

E’ di questo periodo anche lo sviluppo di comunità – oltre che in altre località della Puglia e della Campania, nella città di Avezzano dove appunto risiederà un’altra sede provinciale.

Dai Documenti, conservati nella Cartella della Casa, si legge che le suore, allora Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore, arrivarono in Avezzano, inviate dalla Superiora Generale Madre Marcellina Viganò, il 27 dicembre 1913, con la missione di assistere le bambine orfane di guerra nel Patronato Femminile Regina Elena (sito nei pressi dell’attuale Istituto di Don Orione). Vi rimasero fino a gennaio 1915, quando, in seguito al forte terremoto che aveva scosso tutta la Marsica e dintorni, rimasero ferite in mezzo alle macerie. Dopo essere state soccorse e portate come sfollate a Roma, (dove già esisteva la comunità alloggiata nel Palazzo Rosa, di fronte alla basilica di santa Croce in Gerusalemme, prima di andare nell’attuale casa

generalizia). tornarono in Avezzano per continuare ad occuparsi delle bambine orfane, anche a causa del terremoto, mentre i Padri e lo stesso san Luigi Orione si prendevano cura degli orfani.

Le nostre consorelle nel Patronato Femminile Regina Elena che le ospitava dopo il terremoto – “vissero – si legge - tra molti disagi, ma servirono sempre le orfane con bontà e dedizione”.

Ma intanto, le prime arrivate, con altre consorelle, si attivarono dando vita ad altre opere: una scuola Materna e due scuole di lavoro con Scuola di Catechismo – missioni elogiate dall’allora Vescovo dei Marsi S. E. Mons. Marcello Pio Bagnoli.

1933: Nelle Cronache delle Case si legge che, tenuto conto dello sviluppo numerico e i bisogni e l’accoglienza della gente della Marsica, si pensò all’acquisto di un terreno per edificare una sede propria.

La richiesta, inoltrata dalla Vicaria generale, Suor Maddalena Fordiani al Prefetto di L’Aquila per comperare un terreno, sito all’inizio di Via della Stazione, per la costruzione dell’edificio che diventerà l’Istituto Sacro Cuore, è del 1933.

L’autorizzazione da parte delle Autorità di L’Aquila giunse nel 1934.

In seguito, in una lettera del 13 marzo 1936, Madre Marcellina Viganò faceva presente a S. E. Mons. Marcello Pio Bagnoli – Vescovo dei Marsi – che in quel tempo le nostre comunità, presenti in Avezzano erano quattro: Seminario, Ospedale Civile, Patronato “Regina Elena” e Asilo Infantile di Piazza Torlonia.

A gennaio 1937 Madre Marcellina chiedeva allo stresso Vescovo di aggiungere all’elenco delle nostre Opere anche l’Istituto di insegnamento e di educazione Sacro Cuore con la richiesta di benedirci.

19 marzo 1946: viene “eretta in Avezzano, Istituto Sacro Cuore, la Provincia per l’Italia centrale e meridionale. La prima Superora provinciale è stata Madre Margherita Rigoldi, (già Superiora Provinciale per l’Italia Settentrionale), eletta il 16 marzo 1946 e giunta in Avezzano – Istituto Sacro Cuore - nello stesso giorno e presentata al nuovo Vescovo dei Marsi, S. E. Mons. Domenico Valeri. (cfr. Cronaca 1946 -1970)

Nella Cronaca si legge: “Oggi, festa di San Giuseppe, è stata inaugurata la Provincia per l’Italia centrale e meridionale, affinché – vi si aggiunge - il caro Santo, Capo della Sacra Famiglia di Nazareth, benedica la nuova opera arricchendola della sue virtù”.

Dopo l’inaugurazione, tutte le suore dell’Istituto e una larga rappresentanza delle suore delle altre case di Avezzano hanno festeggiato e reso l’omaggio dell’Obbedienza alla prima loro superiora provinciale. (cfr. Cronaca 1946 -1970)).

Nel ventennio 1940 e 1960, con l’aiuto del Signore e le preghiere di Madre Clelia, la nostra storia registra un apprezzabile sviluppo di case e aumento di suore sia al Nord che al Centro-Sud.

In questo ventennio si iniziò a costituire la Casa di Bari in Japigia. Le suore giunsero nel Rione a Natale del 1952, ma senza ancora una sede: la zona era ancora poco abitata, e le suore insegnarono il ricamo alle ragazze e il catechismo ai fanciulli in luoghi arrangiati e, come disse una di loro “in mezzo ai cavoli”.

Nel 1953: con il permesso della Superiora Generale Madre Speranzina Morelli, la superiora del Policlinico Suor Bernarda Piazza acquistò il terreno (dove ora sorge l’attuale Istituto) ed iniziarono subito i lavori.

Nel 1956 cominciò a funzionare la Scuola Materna. Nel 1957 si aprì la prima classe della Scuola Elementare e via via si completò con l’arrivo di nuove presenze e così si costituì la Comunità dell’Istituto Madre Clelia Merloni come è attualmente.

Lo sviluppo delle opere ha richiesto un ripensamento sulla distribuzione della Provincia centrale e meridionale per cui fu deciso dal Governo generale di dividere le due province, nate unite nel 1946.

Il nuovo assetto fu così: la provincia dell’Italia Centrale con sede in Avezzano, Via Mazzini, 173 (che comprendeva le case della Toscana, delle Marche, dell’Umbria, del Lazio, della Campania e di San Giovanni Rotondo (Puglia).

La Provincia dell’Italia Meridionale con sede in Bari – Japigia – Istituto Madre Clelia Merloni, “eretta” l’1 ottobre 1966, che comprendeva le comunità della Puglia, della Basilicata e della Calabria. La prima Madre Provinciale è stata Madre Stefania Perego, eletta dalla Madre Generale Madre Speranzina Morelli e Consiglio.

Il cammino delle province “separate” e di quella dell’Italia Settentrionale è proseguito parallelamente con analoghi sviluppi e difficoltà.

Tuttavia, già dagli anni 1990 ha cominciato a farsi sentire la “carestia” vocazionale che ha interrogato non poco le Superiore Maggiori sul futuro dell’apostolato. Con l’apertura delle due Missioni (in Albania, 1991) e nel Benin ( 2002) si sono avute – grazie a Dio – alcune nuove presenze, ma il problema è rimasto.

Questa situazione ha richiesto un lungo periodo di discernimento sulla Ristrutturazione delle comunità e delle Opere per usufruire al meglio delle forze disponibili.

Questo primo lavoro di discernimento è stato condotto dalla Superiora Generale Madre M. Clare Millea e suo Consiglio che, previa e ripetuta consultazione di tutte le suore, ha condotto a questo risultato: l’unione delle province dell’Italia Centrale e dell’Italia Meridionale, stabilita con DECRETO del 18 giugno 2006 dove si legge che la Madre Generale con il consenso del suo Consiglio e …

“in conformità all’art. 333 delle Costituzioni AUTORIZZA L’APERTURA CANONICA DELLA PROVINCIA CENTRO-SUD D’ITALIA con inizio il 9 settembre 2006 e con sede in Bari, Via Clelia Merloni, 3.

L’inaugurazione è avvenuta ufficialmente con la S. Messa celebrata nella Parrocchia “San Francesco” in Bari Japigia da S. E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo Metropolita di Bari Bitonto. Durante il Rito la Madre Generale Madre M. Clare Millea ha dato la consegna ufficiale del mandato alla prima Superiora Provinciale delle due province “fuse”: Suor Carmen Lombardi.

Hanno partecipato e condiviso l’evento molte suore provenienti dalle due ex province che insieme hanno pregato per il buon esito di questo evento e poi fatto festa insieme.

Negli anni successivi, si è lavorato insieme per poter fondere le forze, unite dall’ideale del nostro Carisma e sulle orme di Madre Clelia la cui santità veniva sempre più messa in luce dalle testimonianze sulle sue virtù cristiane e religiose.

Tuttavia, la carenza di nuove presenze non accennava a diminuire; anzi aveva investito in modo evidente anche le comunità dell’Italia Settentrionale.

Nel proseguire il lavoro sulla Ristrutturazione, Madre Miriam Cunha Sobrinha, attuale Madre Generale, con il Suo Consiglio, ha preso alcune decisioni per il bene soprattutto delle persone e delle comunità.

Previe nuove e rinnovate consultazioni di tutte le suore e di tutte le Comunità, si è giunte – ascoltando il parere della larga maggioranza – alla decisione presa dalla Madre Generale e suo Consiglio di unire tutte le comunità d’Italia in un’unica provincia.

La Cronaca del giorno ha registrato così questo evento.

Il 25 agosto 2018: Sabato - con una santa Messa, alle ore 11,00 celebrata dal Vicario Episcopale a nome del Vescovo di Teramo, S. E. Mons. Lorenzo Leuzzi, nella Chiesa dei santi Massimiliano Maria Kolbe e San Pio da Pietrelcina in Silvi Marina, si è dato inizio ufficiale alla Provincia d’Italia Madre Clelia la cui prima superiora provinciale è Suor Leda Pieropan.

E’ stata la Madre Generale, Madre Miriam a dare l’annunzio ufficiale presentando il DECRETO che ufficializzava la cosa.

Così si legge nel Decreto:

Il Governo Generale, con i poteri che gli sono attribuiti negli articoli 10 e 11 delle Costituzioni “ad experimentum” della III parte dedicata al Governo dell’Istituto trasforma la Provincia Centro-Sud d’Italia e la Provincia d’Italia Settentrionale in un’unica Provincia con il titolo di Provincia d’Italia Madre Clelia.

Fanno parte di questa Provincia le missioni dell’Albania, Benin e Svizzera.

Imploriamo da Madre Clelia le sue materne benedizioni perché questa Provincia cresca nella santità e nello zelo missionario per portare in tutto il mondo la fiamma della misericordia del Cuore di Gesù”.

La Cronaca che registra l’evento termina così:

Sia lodato e ringraziato il SACRO CUORE DI GESÙ che in questi anni ci ha sostenuto e benedetto e si è degnato di accogliere il nostro umile servizio.

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